23 gennaio 2009

Neonata muore al Sant'Anna di Torino, 9 medici indagati

Doveva chiamarsi Elisa e, secondo i consulenti del pm Cesare Parodi, avrebbe potuto nascere e crescere come una qualsiasi bimba in salute. La mamma la portava in grembo da 36 settimane quando, lo scorso 28 maggio, il battito cardiaco nel suo utero cessò. Corsa in sala parto, a poche decine di metri dalla stanza dove la donna era ricoverata da 11 giorni. Non c’è stato niente da fare. La ginecologa milanese Anna Maria Marconi e il medico legale Fabrizio Bison - esaminati cartella clinica, tracciati cardiografici e la querela - hanno ritenuto che il parto doveva essere anticipato di 8 giorni. 

Il pm ha iscritto nel registro degli indagati, per l’ipotesi di omicidio colposo, il dottor Saverio Danese, responsabile della «Ginecologia A» del Sant’Anna, e altri 8 medici del reparto ospedaliero dove la signora venne ricoverata. Il pm ha chiesto un incidente probatorio: «Pur tenendo conto dell’assiduo monitoraggio messo in atto durante la degenza, non sembra potersi giustificare una così lunga attesa (11 giorni) prima di indicare la necessità di portare la paziente in sala parto». Che poi avvenne in condizioni drammatiche, in seguito al distacco della placenta, con grave rischio anche per la vita della madre. Tant’è che il taglio cesareo - annotano i consulenti del pm - fu eseguito «in regime di terapia intensiva». Aggiungono: «Un importante fenomeno di anemizzazione aveva colpito la partoriente». 

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