26 aprile 2012

Neonato morto: arresti domiciliari per primario Ginecologia

Ennesimo episodio di malasanità. Hanno anche distrutto la cartella clinica, sostituendola con una falsa! Chissa' quante volte e' successo e non e' stato fatto nulla. Speriamo che non finisca come al solito a tarallucci e vino....


Napoli, 26 aprile 2012 - Arresti domiciliari per il primario di Ginecologia dell’ospedale di Boscotrecase e per un’ostetrica e divieto di dimora per un medico ginecologo. E’ quanto disposto dal gip del Tribunale di Torre Annunziata (Napoli) in merito alla morte di un neonato deceduto per ipossia. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, a causare il decesso del piccolo sarebbero state delle manovre ‘improprie’ praticate durante il parto. Gli indagati sono Luigi Marciano, primario dell’ospedale del Vesuviano, l’ostetrica Gelsomina Donadio e il ginecologo Amedeo Destro.
L’inchiesta è partita dalla denuncia del marito della donna che ha partorito nella struttura medica e il cui bimbo fu ricoverato per alcuni giorni presso il reparto di Terapia intensiva del Monaldi di Napoli, dove poi morì. Secondo quanto emerso dagli accertamenti giudiziari, durante il parto sarebbero state commesse delle negligenze da parte del personale medico che avrebbero poi causato il decesso del neonato.
Dalle indagini effettuate dalla Procura oplontina risulta che le manovre effettuate durante il parto non erano indicate nella cartella clinica, nella quale, c’era un tracciato cardiotocografico, mai eseguito alla partoriente. La cartella clinica originale, secondo quanto è emerso, è stata distrutta e sostituita con un falso dopo un incontro dell’equipe medica impegnata nel parto. Uno dei partecipanti a quella conversazione, però, registrò il colloquio e fornì agli inquirenti il supporto relativo facendo luce sulla vicenda.
Un altro sanitario, poi, ha confermato di aver effettuato il giorno prima del parto un’ecografia alla donna, di cui nella cartella non c’è traccia. I medici coinvolti nella vicenda e il personale infermieristico hanno negato tutto e fornito versioni dei fatti utili per avvalorare quella difensiva del primario. Agli indagati sono contestati reati che vanno dall’omicidio colposo al concorso in falso per soppressione aggravato e falso ideologico aggravato. “Si tratta di un gravissimo episodio di malasanità - ha annotato il procuratore di Torre Annunziata, Raffaele Marino - dai connotati criminali perché gli indagati per occultare le loro responsabilità hanno provveduto a falsificare la documentazione sanitaria e a concordare una versione dei fatti uniforme nel corso dell’indagine in atto”.
Fonte: Quotidiano.Net

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