12 aprile 2012

Le conseguenze del taglio cesareo: placenta previa e mortalità materna

Molte donne vorrebbero partorire per via vaginale ma poi vengono sottoposte al cesareo, per patologie o problemi di vario tipo (e a volte - anzi spesso, visto che i cesarei rappresentano il 40% del totale dei parti in Italia, anche per motivi economici o legali connessi alla struttura sanitaria). Ma ci sono anche donne che il cesareo lo scelgono in assenza di tali patologie. Le invito vivamente a informarsi meglio sulle conseguenze di un'operazione chirurgica che - se fatta con leggerezza e senza una motivazione medica seria - ha conseguenze negative a breve e a lungo termine su mamma e bambino.
    Di ricerche ne sono state fatte tante (le ho riportate nei miei due libri "Partorire senza paura" e 'Il parto in casa"). Oggi ve ne sottopongo una fatta dal Department of Obstetrics, Gynecology and Reproductive Sciences dell'Universita' della California, a San Francisco. Secondo questo studio, se le percentuali di taglio cesareo continueranno ad aumentare, ci sara' un forte aumento dei casi di placenta previa, placenta accreta (un difetto di aderenza della placenta, che può provocare un'emorragia alla donna dopo il parto) e di morte materna. 
   Gli autori della ricerca hanno sottolineato che negli Stati Uniti il tasso di cesarei e' aumentato sensibilmente dal 1996, raggiungendo il 32.9% nel 2009. Generalmente un cesareo porta a un altro cesareo. Secondo i calcoli effettuati dai ricercatori americani, se le percentuali relative al primo e al secondo cesareo continueranno ad aumentare come e' avvenuto negli ultimi anni, nel 2020 i parti cesarei arriveranno al 56.2%, portando a un + 6.236 casi di placenta previa, + 4.504 casi di placenta accreta e + 130 morti materne l'anno.

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