26 gennaio 2010

Parto in casa: sembrera' strano, ma qualcuno lo fa anche nel Terzo Millennio

Francesco è venuto al mondo naturalmente nella cucina di casa, chiuso nell'abbraccio di mamma e papà qualche secondo dopo aver visto la luce. Era nata lei stessa in casa, come suo fratello, 31 anni fa, e per mettere alla luce il suo primogenito ha scelto il parto naturale.


«Avevo due anni quando nacque mio fratello. Ho nel cuore un ricordo dolcissimo: mio padre che viene a svegliarmi nel cuore della notte dicendomi di andare a vedere che è nato Federico»: c'è una memoria d'infanzia nella mente di Arianna, 31 anni, da qualche mese mamma di Francesco. E quel ricordo, unito a un percorso personale, è quello che le ha fatto scegliere il parto fisiologico.
«Dentro di me ho sempre considerato la nascita come il momento più meraviglioso, che contrastava con il concetto di ospedale. Insomma», racconta la giovane mamma che abita in un paese dell'Est veronese, «in ospedale ci si va se si è malati…o per morire. Sei in una stanza con persone che non conosci, costretta alla vestaglia e non alla tuta, privata del supporto fondamentale che solo tuo marito può darti, anche solo dormendoti al fianco, la prima notte dopo il parto. Per me quella situazione voleva dire angoscia, non gioia. Il problema, però», aggiunge la donna, «è che non credevo fosse possibile partorire in casa nel 2010».

E' l'inizio di un bell'articolo pubblicato su L'Arena di Verona.
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1 commento:

  1. Che bella sapere che anche nel 2010 una donna può essere liberare di vivere il parto nella maniera che ritiene più giusta per se ed il suo bimbo.
    Complimenti cara Arianna!
    Fabiola (Roma)

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