26 luglio 2009

Rossella, mamma consapevole, ci racconta i suoi 2 parti


Ricevo e volentieri pubblico questa mail:

"Ciao Elisabetta,
mi chiamo Rossella, ho 31 anni e 2 bimbi piccoli. Qualche giorno fa ho scoperto il tuo libro e poi il tuo blog, e ne sono rimasta davvero positivamente colpita!
C'è bisogno di qualcuno che ricordi alle donne che sono in grado di mettere al mondo i loro figli, che partorire non è una malattia, che i medici devono ridare competenza alle donne e smetterla di volere medicalizzare un evento naturale.
Beh, come avrai già capito anche io sono molto a favore del parto naturale:-).
Durante la mia prima gravidanza avevo letto molto (ricordo in particolare "Nascere senza violenza" di Leboyer) e, anche grazie alle ostetriche del corso pre-parto, mi sono convinta che la donna ha tutte le capacità e le competenze necessarie per partorire, e che nessuno le deve dire cosa vede fare o come deve muoversi etc... Penso che sia una violenza togliere a una donna l'esperienza del mettere al mondo il proprio figlio.
Ho avuto la gioia di 2 parti naturali senza punti nè ossitocina nè epidurale ( il primo è uscito con la ventosa, ma c'erano dei problemi e quindi ben venga l'ausilio della medicina in questi casi!); per il secondo parto ho potuto fare anche il travaglio in acqua, ed è stata un'esperienza fantastica.
Ho potuto tenere da subito i bimbi con me (e, marito a parte, guai a chi me li toccava!), li ho entrambi attaccati subito al seno e poi allattati oltre l'anno (anzi con la seconda sto ancora allattando).
Insomma, se da una parte posso dire di essere stata fortunata perchè non si sono presentate complicazioni, dall'altra però penso di avere anche io fatto un cammino di consapevolezza di me come donna, come mamma, che mi ha portato ad affrontare quei momenti senza paura ma con tanta gioia e fiducia in me e nel mio bimbo.
Anche la presenza e il sostegno di mio marito sono stati determinanti....
infatti di solito dico che "abbiamo partorito" ;-)

Ciao e ancora complimenti! continuo a seguirti sul blog !!!!!!!
Rossella

4 commenti:

  1. consapevole di che?

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  2. Caro Anonimo, complimenti per il suo sarcasmo.
    Mi dispiace, ma se non ha capito il senso dell'aggettivo "consapevole" ... significa che non ha letto bene il post (diciamo cosi'...).

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  3. é vero, forse semplicemente non ho capito.
    Magari quella di questa signora è "consapevolezza", mi sembra però di sue convinzioni personali.
    Siccome mi sento molto lontana dal suo pensiero e ovviamente so di essere anch'io "consapevole" magari ho inteso la definizione "mamma consapevole" come riservato a questo tipo di sentire, come ho già detto a me estraneo. Si può anche dire che si é consapevoli di un proprio singolo modo di vedere le cose, e va bene, ma il tono con cui leggevo il post era tipo: "sei consapevole se la pensi così..."laura

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  4. Ma certo, non ho nessun dubbio sul fatto che tu sia assolutamente "consapevole"! I tuoi post lo confermano. Quello che Rossella ha voluto comunicare e' l'essersi resa conto di aver avuto la fortuna di vivere due parti senza complicazioni; ma a questa "fortuna" (chiamiamola cosi') ha certamente contribuito quello che lei definisce "un cammino di consapevolezza di me come donna, come mamma", che l'ha portata ad affrontare quei momenti "senza paura ma con gioia e fiducia in me e nel mio bimbo". Solo questo, non c'e' nessuna posizione talebana, ne' da parte sua ne' da parte mia. Probabilmente il suo desiderio, il suo bisogno profondo, era fare un parto "secondo natura", scegliendo le modalita', i tempi e i luoghi. Ma se una donna sceglie il cesareo programmato, nessuno la colpevolizza. L'importante è che dovremmo sapere perche' scegliamo una modalita' piuttosto che un 'altra, chiederci se è una scelta libera o condizionata, e informarci sulle conseguenze di quella scelta.
    Cara Laura, a questo punto sono pero' molto curiosa di sapere quali sono le tue convinzioni e il tuo modo di vedere le cose.

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