14 gennaio 2009

9 neonati su 10 col cesareo alla Mater Dei di Roma

Oggi è uscito un articolo inquietante sul Corriere della Sera su una clinica romana, la Mater Dei, dove 9 bambini su 10 nascono chirurgicamente. Non è una novita', purtroppo. Ma una conferma che stiamo precipitando verso una totale medicalizzazione del parto.
La cosa più preoccupante è che i ginecologi interpellati nell'articolo predicono : ''Tra 10 anni sarà così in tutta Italia". "Se una donna è minimamente a rischio la spingiamo verso la chirurgia", dicono. Negando che il cesareo renda di piu' in termini economici.
Occorre una urgente inversione di tendenza. Il cesareo, necessario in alcuni casi, comporta dei rischi. E' un'operazione chirurgica e come tale va affrontata. Per non parlare dei rischi per i neonati, che non passando naturalmente attraverso il canale del parto, nascono con problemi respiratori e hanno una probabilità di ammalarsi d'asma superiore dell'80% rispetto ai nati con parto naturale. Dopo un parto cesareo si raddoppia il rischio di gravidanze extrauterine e di aborti spontanei. Senza dimenticare il legame, stabilito da recenti ricerche, tra cesareo e depressione post-partum.
Ma per i ginecologi è più importante tutelarsi da eventuali cause legali, applicando rigorosamente la medicina difensiva per evitare ogni rischio di denuncia.
Ma anche noi donne siamo complici di questa folle visione del parto. Quando ce ne renderemo conto?
(clicca sul titolo del post per leggere l'articolo del Corriere della Sera)

5 commenti:

  1. Il post femminismo è questo.
    Che il cesareo è inteso come una scelta di libertà. Non che la donna rinuncia alle proprie prerogative per eccellenza ma che è trendy delegare al medico una rottura di scatole, evitare il dolore e programmare la data dell'evento ( e in casi estremi liquidare l'inseminatore.)

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  2. Ricevo e volentieri pubblico:

    La sofferenza, quando leggo notizie come questa, mi risulta incontenibile e non tento nemmeno più di trattenere le lacrime, poiché troppo mi si "gonfierebbe" il cuore.

    Piango per i Nuovi Nati, che una volta concepiti sono già resi orfani, in quanto si ritrovano spesso accanto genitori incapaci d'intendere e di volere e che, tranquillamente, colludono con chi li sta abusando (fisicamente e psicologicamente) con somministrazione di farmaci, prescrizione di ecografie (ci mancava anche la moda di quelle in 3D), di indagini cliniche preventive, di visite specialistiche, ecc...

    Gli addetti ai lavori, nei reparti di ostetricia, non sembrano appartenere più alla specie umana e i futuri o neo-genitori preferiscono chiudere gli occhi e vivere in un'illusione demenziale.

    Fino a poco tempo fa non mi sarei mai permessa di colpevolizzare le donne ma oggi mi devo veramente ricredere: spesso agli incontri che tengo devo assistere a scene di bullismo e di arroganza femminile che rischiano veramente di farmi vergognare di appartenere a questo genere, delle cui intrinsiche energie sono sempre stata onorata e grata.

    Infatti, non mi addoloro certo più per la marea di donne che, seppur informate, manipolano a loro piacimento qualsiasi dato venga loro fornito, pur di far collimare il loro rientro al lavoro dopo la nascita
    (spesso molto ravvicinato e neppur minimamente rispettoso del puerperio - cioè dei 40 gg. post-partum).

    La cosa che veramente mi addolora, come donna di 50 anni, è la lobotizzazione, ben riuscita, purtroppo, delle donne, al punto che sembrano "NON ESSERCI PIU'", né con la testa, né con la pancia, né con il cuore.
    I paradigmi socio-economico-culturali che hanno imperversato in questi ultimi 15 anni hanno raso al suolo il paradigma originario dell'evento Nascita.
    Le Forze Primigenie a cui potrebbero attingere le Nuove Donne e le Nuove Mamme vengono da queste stesse calpestate (in nome di una falsa sicurezza) addirittura anche nei momenti in cui queste sacre Energie si ergono, maestose, ristoratrici e vivificatrici delle competenze e delle potenzialità FEMMINILI.

    Ho trovato di recente sul Blog di Paolo Cericola un suo fermo e importante messaggio che titolava "LASCIAMO LE CELLULE STAMINALI AL LEGITTIMO PROPRIETARIO" ed egli nel contenuto ha messo una frase che io reputo molto significativa, in riferimento agli operatori che all'interno delle strutture ospedaliere mancano sempre più di rispetto al Nuovo Nato:
    "STANNO FACENDO IL MEGLIO CON QUELLO CHE SANNO,
    MA,
    NON SANNO QUELLO CHE FANNO".

    Il dramma è che oggi questa frase calza anche per tante mamme che non riescono a ribellarsi alla manipolazione a tappeto di cui sono fatte oggetto assieme ai loro piccoli e accettano di essere rese incapaci di rispondere ai loro bisogni e a quelli dei figli.

    Mi permetto invitarvi a vedere il video che ho realizzato e inserito su YouTube pochi giorni fa, relativamente alla Nascita integrale, con la placenta - dove illustro i motivi per cui è importante almeno lasciare intatto il cordone ombelicale finché non ha smesso di pulsare, ecc.

    Ecco gli estremi del video:
    http://www.youtube.com/watch?v=zkCjpyNhx6U&feature=channel_page

    Mi complimento con te, Elisabetta, per tutte le energie che dedichi per ridare dignità al Parto e alla Nascita, grazie al rispetto dei loro Tempi Naturali che, spesso, ci fanno incontrare il Sacro dei nostri piccoli gesti quotidiani.

    Un'ultima segnalazione, per chi fosse interessato all'approfondimento del ruolo o delle finzioni che purtroppo vengono incarnate dalle donne di oggi (anche per colpa delle donne che le hanno precedute che non hanno mai provveduto a discernere quanto veniva loro proposto e che hanno sempre anteposto la Società al proprio Figlio):
    "La scomparsa delle donne" di Marina Terragni
    "La fine della famiglia" di Roberto Volpi.

    Un abbraccio a tutte/i,
    Maria Teresa Lanza

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  3. mi dispiace ma do ragione alla mater day la donna si e' stufata di soffrire per non parlare del dopo parto non fai in tempo ad uscire dall ospedale che gia' devi darti da fare con poppate e pannolini neanche il tempo per riprendersi.povere donne. w mater day. abbasso i sadici che vogliono che la donna soffra.

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  4. ...alla Mater Dei, clinica privata, si va per avere un cesareo, per lo più, quindi la statistica mi pare ovvia.

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