16 ottobre 2008

Oggi e' nato donneinrete.net!

Da oggi e' online una nuova associazione: donneinrete.net (http://donneinrete.it).
Una bella e utile iniziativa presentata questa mattina al Senato. All'incontro c'erano vari parlamentari, tra i quali l'ex ministro Livia Turco. Come tante altre donne, anche io ho aderito al progetto, nato da un'idea di Rosaria Iardino.
Ero stata invitata a fare un intervento, che ho dedicato al "mestiere di mamma, un'opportunita' di crescita e responsabilita'". Come spesso mi capita, ho acceso, senza nessuna premeditazione, una polemica con un primario ginecologo di Milano, che durante il mio intervento ha contestato i dati da me forniti sui rischi dell'epidurale. E ha anche affermato che il parto in casa in Italia non e' opportuno. Le ho ricordato che i dati da me forniti (riportati nel mio libro "Partorire senza paura") sono frutto di una lunga e accurata ricerca a livello nazionale e internazionale, e che sono ormai passati oltre 20 anni da quando , l'Organizzazione Mondiale della Sanita' ha stabilito che non esistono statistiche che dimostrano che il parto in ospedale sia piu' sicuro del parto a domicilio. Anzi... Avrei voluto dire molte altre cose, ma purtroppo non c'era il tempo. Cmq mi rendo conto che da fare c'e' ancora molto. La responsabilita' e' di una classe medica arretrata e arroccata su posizioni ormai superate dalle nuove ricerche e dall'evidenza scientifica. Ma soprattutto delle donne, che ancora continuano a non informarsi e a delegare ad altri le proprie scelte. Ad essere passive, non in prima linea, rispetto a come devono nascere i loro figli. Danneggiando se stesse, i loro bambini e la cultura della nascita, ormai avviata verso una pericolosa china, in cui la donna subisce le decisioni altrui e obsolete procedure standardizzate .
Ma, nonostante mi renda conto di quanto sia difficile cambiare questo, a volte, desolante scenario, continuero' a impegnarmi su vari fronti, compresi alcuni progetti che mettero' a punto nell'ambito di donneinrete.net con l'aiuto di tutte le donne che vorranno dare il loro contributo.

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