30 gennaio 2012

Le buone emozioni portano a un parto sicuro?


Ne sono convinta: le buone emozioni, le buone sensazioni, la fiducia e la serenità che una futura mamma prova durante la gravidanza e soprattutto durante il travaglio, possono contribuire - e non poco - alla riuscita di un parto. L'ho sperimentato su di me. Oltre che a scoprire che la mia esperienza era stata condivisa da centinaia e centinaia di migliaia di altre donne in tutto il mondo.



                                            

Risvegliarsi dal torpore in cui un pò tutte noi donne cadiamo rispetto alle sensazioni più profonde del nostro corpo: è questo uno dei doni che la nascita naturale ha in serbo per noi. Essere costrette a restare in piedi, con dignità e orgoglio, nel mondo del lavoro, e nel frattempo curare e coltivare la nostra mente, le relazioni umane, gli affetti, inevitabilmente porta una donna a trascurare una parte fondamentale del suo essere 'donna': le sue potenzialità riproduttive, il suo potere procreativo, la sua innegabile capacità di far crescere un altro essere umano dentro di se', proteggendolo. Abbiamo nove mesi per ritrovarci, per ripensarci, per rivoluzionarci, per amarci. Questo ci aiuterà a vincere l'atavica battaglia contro la "morte", o meglio, la paura della morte, ovvero quel dolore, quello strazio immenso vissuto dai tessuti e dalle ossa, dai muscoli e dagli organi interni - nonché dalla psiche - per permettere a quel prezioso esserino di venire alla luce. Nonostante e grazie a noi.

Ora, mi chiedo, come si può pensare che ancora ci sia qualcuno che si permette di non rispettare e non tutelare  un processo delicato come la gravidanza, e un evento così importante, sconvolgente, coinvolgente e assoluto come la nascita di un essere umano? La prima risposta, quella che da sempre mi è stata porta su un piatto d'argento, è stata "ovvio, ma e' proprio perche' trattasi di un POTERE!!!!". Altrimenti, chi avrebbe avuto interesse a domare, controllare, gestire, umiliare, strumentalizzare, un evento la cui protagonista e' una donna che si lamenta, si gonfia, si sgonfia, allatta, insomma, fa tutto da sola senza rompere gli zebedei a nessuno, da milioni di anni?

(fine della prima puntata)

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