9 dicembre 2009

Cesarei: Italia come il Messico

L'Italia come il Messico con un livello record di parti cesarei: quasi quattro bambini su dieci nascono in questa maniera. È quanto risulta dal rapporto Ocse 2009 sulla Sanità. I dati, relativi al 2007, indicano che in Italia ogni 100 nati vivi, 39,7 nascono con il taglio cesareo, contro la media dei Paesi Ocse pari al 25,7. Il Messico è in testa per una minima differenza sull'Italia a 39,9. Il ricorso al cesareo è decisamente meno frequente in Finlandia (16), Norvegia (15,9) e Olanda (14), in coda alla classifica. Tuttavia il rapporto rileva che negli ultimi 10 anni il ricorso al cesareo è aumentato in tutti i paesi Ocse, soprattutto a causa della riduzione dei rischi legati a questo intervento, l'accresciuta preoccupazione per eventuali accuse di negligenza, un maggior ricorso alla programmazione a vantaggio del medico e della donna. Nonostante i progressi, comunque, il cesareo è ancora un intervento rischioso, soprattutto per la comparsa di complicanze per la madre e il neonato. Tanto che ci si domanda se i costi non eccedano i benefici.




SPESA PRO-CAPITE SOTTO LA MEDIA La spesa pro-capite italiana per la sanità è pari a 2.686 dollari, al di sotto della media dei 30 Paesi Ocse, di 2.984 dollari. Lo segnala il rapporto 2009 sulla salute dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, pubblicato oggi. In generale, si rileva nel rapporto, nel decennio 1997-2007 la spesa pro-capite per la salute è aumentata nei Paesi Ocse al ritmo del 4,1% l'anno. In Italia, come in altri Paesi industrializzati, la spesa è cresciuta a un ritmo decisamente inferiore (2,4%). In testa alla classifica della spesa sanitaria ci sono gli Stati Uniti, che con 7.290 dollari, unico Paese nel quale la spesa privata supera quella pubblica. Con 4.763 dollari, la Norvegia è seconda nella classifica della spesa sanitaria pro-capite e la Svizzera è terza con 4.417 dollari e un'alta proporzione del privato. I livelli di spesa più alti (fra 3.000 e 4.000 dollari), rileva l'Ocse, si concentrano nei paesi dell'Europa settentrionale e occidentale.


Fonte: Leggo Cronaca, 9 dicembre 2009

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