15 maggio 2009

Il video della settimana

5 commenti:

  1. Bellissimo video!!!
    grazie Elisabetta per questo blog favoloso, non smettere di arricchirlo!!
    baci :-)

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  2. Che dire.....
    ho subito un cesareo dopo un travaglio durato circa 12 ore....è stato lo stesso bellissimo....con la spinale ho potuto veder nascere la mia bambina....non ho sofferto per niente, ne dolori al taglio e dopo una notte ferma nel letto il mattino seguente mi sono alzata senza problemi...l'unica cosa che mi è dispiaciuta è che mio marito non ha potuto assistere alla nascita della bimba....e ora a distanza di 4 anni...a luglio nascerà il mio secondo bimbo...naturalmente....perchè ci voglio provare..ma se non riuscirò per qualsiasi motivo, sarò contenta di accettare un altro cesareo...senza colpevolizzarmi per non essere riuscita ad affrontare un parto naturale....

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  3. Tantissimi auguri per la nascita del tuo secondo bimbo! Mi fa piacere, davvero, che tu abbia vissuto bene il cesareo. Ma sai, molte mamme lo subiscono passivamente e dopo provano sentimenti di rabbia e di tristezza per non aver vissuto questo momento cosi' importante in modo sereno e consapevole. Il cesareo e' sicuramente necessario quando si presenta una patologia, ma e' altrettanto vero che quando in Italia la percentuale arriva al 40%, e l'Organizzazione Mondiale della Sanita' stima che questa operazione sia necessaria al massimo nel 10-15% dei casi, allora significa che c'e' qualcosa che non va. La questione e' tutta li': capire se il taglio chirurgico e' motivato, oppure no. Motivato non nel senso che fa comodo all'ospedale, per avere maggiori rimborsi dalla Regione, o perche' - come hanno ammesso alcuni ginecologhi in una recente intervista al Corriere della sera - ''a nessuno va piu' di seguire un lungo travaglio''. Queste sono motivazioni inaccettabili. Anche perche' il cesareo e' comunque una operazione chirurgica, e come tale comporta dei rischi.
    So che i rischi esistono anche nei parti naturali, ma negli ultimi anni sta prevalendo la cosiddetta medicina difensiva. Sappiamo che la paura di cause legali spinge i ginecologi a decidere per un cesareo anche quando magari non serve.
    Comunque ci tenevo a dirti che nessuno vuole colpevolizzare nessuno. Basta affrontare la propria scelta (se si ha la fortuna e la possibilita' di farne una) essendo informate e consapevoli.
    Un caro saluto
    Elisabetta

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  4. Cara Elisabetta,
    Inciampo per caso sul tuo blog e ti faccio tanti complimenti!
    Condivido la preoccupazione riguardo alla percentuale di cesarei in Italia, ma onestamente mi sento un po' tirata in causa. Ho partorito la mia prima figlia (oggi 5 anni 1/2) in Germania, dove per mia fortuna sono forti promotori del parto naturale e della medicina alternativa (che ho scoperto allora e non ho piu' abbandonato). Ho avuto una gravidanza serena poi, una settiamana dopo il termine, mi si rompono le acque ed iniziano le contrazioni. Ho avuto un travaglio di 21 ore, passate tra piscina, palla di gomma, agopuntura, fitoterapia, omeopatia, camminate ed ossitocina. Non andavo oltre i 5 cm di dilatazione, allo scoccare della 22.ma ora iniziano i primi segni di sofferenza fetale il mio gineocolo mi dice che o facciamo un cesareo ora o possiamo aspettare un'ora per poi al 99% farne uno d'emergenza. Optiamo per la prima soluzione, arriva finalmente l'epidurale, ma io sono terrorizzata, non sappiamo cosa aspettarci, non siamo preparati. Emma nasce di 4,2 Kg, il cordone arrotolato 2 volte intorno al collo, la poveretta provava a scendere ma il cordone la riportava su e conseguentemente io non mi dilatavo.
    Ho vissuto malissimo quel cesareo, mi sono sentita violata e privata di quel momento tanto speciale che avevo immaginato per mesi. Mio marito non e' entrato in sala operatoria perche' nessuno al corso pre-parto ci aveva spiegato che, in caso di cesareo, il padre -se presente- non avrebbe visto nulla dell'operazione grazie al telo. Non credo di avere mai avuto tanta paura e di essermi sentita tanto sola. Per tanto tempo dopo il parto ho vissuto il cesareo come un fallimento. Credimi, lo so che non e' tua intenzione colpevolizzare nessuno, ma penso che se al corso pre-parto avessero dedicato un po' di tempo a spiegare cosa succede in caso di cesareo, invece che liquidare il capitolo in maniera sbrigativa perche' il cesareo non e' naturale, forse l'avrei vissuta in maniera diversa. Sono decisamente contro i cesarei non necessari, ma attenzione a non demonizzare il cesareo in maniera esagerata perche' forse questo atteggiamento, anche senza volerlo, fa sentire le mamme che hanno avuto la necessita' di questo intervento, mamme di serie B, mamme che in qualche modo hanno fallito. L'informazione e' necessaria, ma come e' giusto mettere in guardia sui cesarei inutili e' altrettanto utile dare informazioni serene nel caso in cui sia inevitabile. Gli articoli, i libri, i video sul parto naturale sono innumerevoli, ma nessuno (o pochi) spiegano cosa succede, passo a passo in caso di cesareo.
    Spero di essermi spiegata, ho cercato di riassumere per non tediarti, ma si sa che quando le cose stanno a cuore e' difficile fermare le parole. Spero anche di avere reso la serenita' con la quale ho partorito (haha!!) questo commento! Ancora complimenti per il bellissimo blog.
    A presto!
    Marcella

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  5. Cara Marcella, innanzitutto grazie veramente per il tuo commento. Toccante. Appassionato. Il video sul cesareo aveva proprio questo scopo: far discutere, fare parlare le mamme del loro parto. E' incredibile come alla voce e alle opinioni delle donne sulla nascita dei loro figli non si dia il peso che invece meriterebbe. Hai perfettamente ragione: i corsi pre-parto dovrebbero spiegare meglio cosa succede in caso di cesareo. E dovrebbero anche approfondire il processo fisiologico del parto. Io stessa, quando aspettavo la mia primogenita, ho dovuto farne due. Il primo, in un grande e rinomato ospedale romano, non mi aveva soddisfatto: eravamo trattate come numeri, non come persone. E il parto veniva descritto come qualcosa da risolvere nel piu' breve tempo possibile. E' da li' che ho iniziato il mio percorso, che mi ha portato poi a fare due parti in casa. Ma lungi da me ergermi a paladina del "parto perfetto". Nel mio libro "Partorire senza paura" non ho scritto neanche una volta 'fate il parto in casa'. Ognuna deve scegliere secondo i suoi bisogni, necessita', secondo le sue esigenze. E anche quando si decide di partorire tra le mura domestiche, non e' detto che tutto vada per il verso giusto. Nel libro parlo del parto naturale, del parto in casa, del parto in acqua, del parto cesareo, dell'epidurale. Perche' credo che se non si hanno le informazioni necessarie, non sia possibile fare una scelta seria e consapevole, ne' arrivare al momento cruciale con la dovuta serenita'.
    E' vero: ho conosciuto tantissime donne che hanno partorito con il cesareo, senza pero' essere prima minimamente informate su come avvenga, sulle condizioni che lo rendono necessario, sulla procedura chirurgica, i tempi di recupero ecc. ecc. Per non parlare del 'durante': tante mi hanno raccontato di essere state cesareizzate senza essere state minimamente coinvolte nella decisione, o sottoposte all'episiotomia o alla rottura del sacco senza neanche saperlo. Questo porta a vivere il parto come un trauma, un fallimento, come dici tu, un evento pervaso dalla paura e dalla solitudine. Eppure basterebbe cosi' poco! La classe medica dovrebbe essere piu' sensibile e piu' "vicina" alla partoriente in un momento cosi' delicato. Ma anche le donne dovrebbero far sentire la loro voce, essere un po' piu' esigenti, visto che affidano i loro corpi, e quelli dei loro bambini, nelle mani di chi e' (o dovrebbe essere) competente.
    Un'altra cosa: non credo affatto che esistano "mamme di serie A", quelle che partoriscono naturalmente, e "mamme di serie B", quelle che fanno il cesareo. Sarebbe ridicolo. Ne' nel concetto ideale di "parto naturale" a tutti i costi. Sarei stupida se lo pensassi. Come sostengo nel video, citando Marsden Wagner, la tecnologia non e' ne' buona ne' cattiva, dipende da come viene usata. La Natura ha i suoi meccanismi, perfezionati in milioni di anni. Ma quando c'e' una patologia, un problema, una difficolta' oggettiva, fortunatamente possono intervenire la scienza e la professionalita' degli operatori e della classe medica. Ho conosciuto donne che hanno rischiato di perdere il bambino, o i cui figli sono rimasti lesi a vita, per un cesareo ritardato. Quello che bisogna evitare e' farlo sistematicamente, anche quando non e' necessario.
    Il tuo messaggio mi colpisce profondamente, perche' mi conferma quanto veniamo cosi' spesso lasciate sole in un momento cosi' importante. E' assurdo, inaccettabile, che venga cosi' poco considerata e rispettata quella parte dell'umanità senza la quale l'umanita' stessa non esisterebbe....
    Grazie per i complimenti, mi danno la forza per continuare nella mia piccola, e faticosa battaglia (essendo anche tu mamma, penso lavoratrice, puoi immaginare i salti mortali che devo fare per seguire e aggiornare il blog). Ma commenti come il tuo sicuramente aiutano!
    Un abbraccio
    A presto!
    Elisabetta

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