18 novembre 2008

In gravidanza le donne preferiscono i prodotti naturali per curare piccoli disturbi: ma c'e chi protesta

"Nelle donne in gravidanza c'é troppa fiducia nei prodotti naturali, e li usa senza paura di rischiare il 48% delle italiane, molte di più sia della media standard nazionale (10 - 15%), sia di quella di ogni altro paese, europeo o extra europeo. E' uno dei risultati di una ricerca, pubblicata dalla rivista scientifica internazionale eCAM (Evidence Based Complementary and Alternative Medicine), promossa dall'Associazione Medici Fitoterapeuti (Anmfit, presieduta dal dottor Fabio Firenzuoli) in collaborazione con il Centro di farmacovigilanza della Regione Toscana e con l'Istituto di Farmacologia dell' Università di Firenze.
La ricerca ha coinvolto un gruppo di 172 donne a vari stadi di gravidanza e circa una su due ha detto di aver accentuato il consumo di prodotti naturali, una volta incinta, essenzialmente per risolvere problemi comuni come stitichezza, cistiti, stanchezza, anemia. Ciò, paradossalmente, osserva lo studio, avendo una precisa percezione del rischio di assumere farmaci di sintesi, in particolare nel primo trimestre, ma senza alcun analogo atteggiamento di prevenzione verso i rimedi cosiddetti naturali. Il 52 % del campione li considera infatti più sicuri e il 30 % di identica sicurezza, dunque con una percezione del rischio molto bassa. Circa 6 donne su 10 non sono state in grado di descrivere ciò che avevano consumato, prova evidente di disattenzione, di sottovalutazione del rischio e di eccesso di fiducia verso prodotti che, qualificandosi naturali, danno a intendere di non aver bisogno di particolari attenzioni. "Accade cioé l'esatto contrario - commenta Firenzuoli - di quanto il Ministero della Salute afferma in uno specifico documento sui rischi legati all'uso dei prodotti erboristici e fitoterapici in gravidanza". Un secondo paradosso emerge inoltre da un'indagine condotta all'Ospedale di Empoli, dove Firenzuoli dirige il Centro di Medicina Naturale, Centro di riferimento per la Fitoterapia della Regione Toscana. La maggior parte di questi prodotti vengono usati proprio nei primi tre mesi della gravidanza, ossia quando i rischi di effetti tossici sul feto sono più elevati. In conseguenza di queste ricerche il Centro sta preparando una squadra di specialisti (esperti di medicine naturali, ginecologi, pediatri, tossicologi, farmacologi, ecc.) per poter dare informazioni garantite su usi e rischi di prodotti naturali per la donna in gravidanza e per il bambino".
Fonte: ANSA, 13 novembre 2008

Commento: ma qualcuno ha chiesto alle donne che hanno usato questi prodotti se questi avessero poi provocato danni a loro o ai loro bambini? E se si', quali? Sarei curiosissima di saperlo, non tanto per fare polemica, ma solo per farmi un'idea chiara su questo argomento (ma l'informazione non e' quasi mai completa su nulla, purtroppo....)

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