27 ottobre 2008

Il parto in casa ? Yes, you can


Oggi ho ricevuto una mail di una donna che, dopo aver partorito il primogenito in ospedale, era indecisa se fare o meno il parto in casa. Mi ha scritto per comunicarmi che, dopo aver letto il mio libro, ha scelto di partorire tra le mura della sua casa. Lo ha fatto ed e' andato tutto benissimo, ed ora e' molto felice!
Per me e' la piu' grande soddisfazione che potessi avere!!!!
Spero che altre future mamme prendano in considerazione la possibilita' non dico di fare il parto in casa, ma almeno di partorire naturalmente, informandosi bene per scegliere in prima persona come vogliono far nascere i propri figli.

2 commenti:

  1. ciao, non ho ancora letto il libro ma lo farò presto. Intanto gioisco di questo blog.L'accesso alle informazioni è uno strumento di potere indispensabili.Noi comuni mortali fatichiamo assai...io lo ricordo come l'aspetto più estenuante e più avvilente del mio percorso nascita.Proprio in questi giorni mi chiedevo, ma è possiblie che a desiderare un parto fisiologico non ci siano mamme giornaliste, mamme avvocato ecc...che possano mettere i loro strumenti di conoscenza a disposizione delle 'mamme comuni'?come la rete de elpartoesnestro in spagna....eccoti...una l'ho trovata e me la tengo stretta!grazie

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  2. Grazie mille,
    purtroppo e' vero che proprio le mamme giornaliste, avvocato e soprattutto ginecologhe, tendono a sottoporsi al cesareo, come se fosse l'unica possibilita' di partorire. Le ginecologhe in particolare, rispondono che la loro scelta e' dovuta "proprio al fatto che conoscono bene i rischi del parto". La fisiologia e le potenzialita' del corpo femminile, che e' fatto proprio per fare figli, non sono neanche prese in considerazione. Sono contenta di aver dato un piccolo contributo in questo senso, anche se e' sempre molto difficile far passare alcuni concetti, che a me sembrano di "buon senso" e a favore delle donne e dei loro bambini. Comunque grazie per i tuoi complimenti, che per me sono importanti per andare avanti in questa difficile battaglia. A presto e ... fai anche tu "propaganda"!

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