28 ottobre 2008

Gli anestesisti toscani esultano: epidurale a tutte. Ma ....


“Una battaglia vinta”. Cosi’ Vincenzo Carpino, Presidente dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani (AAROI) definisce l’inserimento nei Livelli essenziali di assistenza dell’epidurale per il parto indolore. “Noi Anestesisti Rianimatori - sottolinea Carpino - da anni sostenevamo, in un mare di polemiche, che dovesse essere evitato un dolore gratuito alla donna nel travaglio e al momento del parto. E’ stato riconosciuto quello che l’AAROI da sempre ha sostenuto e cioe’ il diritto della donna a partorire senza dolore. Con l’epidurale gratuita su tutto il territorio nazionale, come prevede l’intesa di massima sulla nuova definizione dei LEA, cioe’ Livelli Essenziali di Assistenza, gli Anestesisti Rianimatori, che questa metodica sanno ben praticare, sostengono che viene tutelata la salute della donna garantendo il diritto a nascere senza rischi e di non subire l’imposizione del cesareo. Adesso attendiamo - aggiunge Carpino - che il provvedimento venga approvato anche dalla Conferenza Stato Regioni. Sarebbe assurdo e addirittura ingiurioso nei confronti della donna se qualche Regione decidesse autonomamente di non garantire l’epidurale a titolo gratuito. Non possiamo avere le tante Italia del dolore”.
FONTE: AGI, 28 OTTOBRE 2008

Visti i dati sui rischi dell'epidurale emersi da varie ricerche internazionali; tenuto conto che la scienza considera il corpo della donna "incapace" e "inadeguato" a fare da solo il suo compito, cioè' dare alla luce un bambino; vista la tendenza ad eliminare sistematicamente il dolore dal parto e dalla nostra esistenza in generale... mi chiedo se l'esultanza degli anestesisti toscani non nasca più' da interessi personali ed economici, che da una libera e consapevole scelta delle donne. Esistono delle alternative naturali all'epidurale, varie tecniche per alleviare o anche annullare il dolore del parto applicate con successo in molte parti del mondo (citate nel mio libro "Partorire senza paura", Red Edizioni, Milano 2008). Non facciamoci convincere per ignoranza o passività'. Altrimenti, non essendo in grado di scegliere il meglio per noi e per i nostri figli, saranno sempre altri a farlo al nostro posto.

2 commenti:

  1. interessi degli anestesisti?
    A me risulta che in generale gli anestesisti lavorano in pubblici ospedali. E che se l'epidurale fosse un diritto riconosciuto (come dovrebbe essere in un paese CIVILE) gli toccherebbe lavorare di notte.
    Le donne infatti mettono al mondo i piccoli in ore assurde e scomode.
    Sarà per questo che non ci sono mai state manifestazioni di anestesisti per assicurare l'epidurale a tutte?

    mentre mi risulta una bella manifestazine di ostetriche (giugno 2007) davanti al parlamento contro la partoanalgesia in epidurale nei LEA.

    Ma forse anche le ostetriche hanno i loro interessi a mantenere il parto terra di nessuno.
    Parto in casa... 1400 euro in media.
    Ostetrica personale in sala parto. 800 euro in media.
    Case maternità... e già, il partro fa gola a tutti. E senza diritti prevaricazione e usura sono all'ordine del giorno.

    Gli anestesisti toscani giustamente e frettolosamente hanno esusltato. Il diritto di scelta dovrebbe essere garantito ai cittadini. In Italia evidentemente le donne non sono cittadine e in campo sanitario (e non solo in questo) non godono degli stessi diritti degli uomini.

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  2. in paesi civile l'anastesia epidurale e' praticata molto piu' spesso che in italia ( esempio gli Stati Uniti o la Francia) Di che parto doloroso volete ancora parlare? Ma si vede, che purtroppo l'orientamento di questo sito e' per fare le donne soffrire

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