22 settembre 2008

In Lombardia boom di epidurali: ma il dolore del parto è una guida

Sempre piu' donne lombarde scelgono il parto indolore: nel triennio 2005-2007, durante il quale la Regione ha stanziato nuovi fondi a favore di questa pratica analgesica, il ricorso all'epidurale e' cresciuto quasi del 60%. Lo rivela uno studio presentato a un convegno sul parto indolore in corso alla clinica Mangiagalli di Milano.

Un dato che dimostra che le donne non sono piu' disposte a vivere il travaglio, considerato solo un momento traumatico, da annullare, da cancellare dall'esperienza del parto. Non e' cosi'. Il dolore del parto e' una guida per la mamma, la aiuta a capire cosa e' meglio per lei e per il bambino, a prendere le posizioni giuste per favorire il parto stesso.
Ogni crescita implica dolore.
Il dolore dle parto è un argomento che tratto ampiamente nel mio libro 'Partorire senza paura'. Eccone alcuni estratti:
... " La medicina moderna ha fatto del parto indolore quasi un’ideologia. E ha portato all’eccesso l’uso di sostanze chimiche capaci di annullare il dolore del travaglio e del parto, ignorando e inibendo così la capacità del corpo femminile di produrre da solo le sostanze antidolorifiche di cui è capace.
Quando si assumono farmaci per alleviare il dolore, tutto viene affidato al medico e la donna dipende da chi la assiste. I farmaci, impiegati in dose potenti, possono interferire e alterare il funzionamento dell'utero e rallentare il travaglio, rendendo molto probabili misure per stimolare l'utero stesso. Ciò comporta altri interventi per monitorare il battito fetale e altri farmaci come antidoti a quelli somministrati per diminuire il dolore.

Gli analgesici e gli anestetici possono essere usati dai medici per avere un migliore controllo sul parto: una paziente cui è stata fatta l'epidurale non sente dolore, quindi è certamente più docile e accessibile. Certo, se ci sono situazioni anomale, nessuno pensa che una donna debba affrontare un dolore insopportabile. Tuttavia, quando si parla di farmaci, bisogna considerare alcune domande da porre: come vengono somministrati? Quale effetto avrà su di me la dose minima e la dose massima? Che effetto avranno sul travaglio e sul bambino? Possono avere effetti collaterali di lunga durata? Quali sono le alternative? E' molto importante informarsi prima di arrivare all'ultimo momento, quando è più difficile essere lucide e in grado di scegliere".

... "le ostetriche britanniche hanno lanciato un allarme: un aumento esponenziale delle epidurali per partorire senza dolore sta mettendo a rischio la vita di madri e bambini. Le ostetriche accusano serie televisive e telenovele di rappresentare il parto naturale come qualcosa di eccessivamente drammatico e doloroso, inducendo troppe donne a richiedere l’epidurale. Brenda Ascoft, docente di Ostetricia presso l’Università di Salford, ha sottolineato che la percentuale di donne che decidono di avere l’epidurale è salita al 20%, in alcuni ospedali la percentuale ha superato il 30%.
Le ostetriche hanno sottolineato che le donne alle quali viene somministrata l’epidurale devono essere costantemente tenute sotto controllo, e che spesso questo, a causa di un ridotto numero di personale, non è possibile.
Tuttavia, a parte i dati, le statistiche e gli interventi, più o meno opportuni, dei legislatori, il ricorso sempre maggiore all’epidurale conferma la tendenza a pensare che il corpo della donna nel processo della nascita non funzioni. E che quindi solo la tecnologia può ovviare alle sue carenze, liberando la donna da secoli di paure inconfessate e da una serie di handicap che l’hanno accompagnata nel corso della storia".

... "L’epidurale rappresenta il “cavallo di Troia” della medicina moderna che, basando le sue procedure e regole sul fatto che il corpo femminile è una macchina piena di difetti e imperfezioni, che la gravidanza è una malattia e che il parto è soprattutto un evento traumatico, che porta solo dolore e rischi, promette alle donne di superare quasi in modo asettico tale evento, non di viverlo pienamente, da protagoniste, ma quasi di subirlo, da pazienti inerti e passive. In questo senso, invece di tendere verso una società ecologica, l’epidurale ci conduce verso una società analgesica. Ma una società senza dolore rischia di essere una società ignorante, poiché come scriveva Erodoto, “il dolore conduce alla conoscenza”. L’epidurale contribuisce a far tacere il corpo e conferma il conflitto e la separazione corpo-spirito, la superiorità della tecnologia e la concezione sociale della riproduzione come produzione".

da "Partorire senza paura", Red Edizioni, marzo 2008


6 commenti:

  1. Una ragazza che conosco aveva deciso di andare a partorire in una clinica( nota per il tasso di epidurali e cesarei molto alta!)con induzione programmata per uno dei 2 giorni in cui è attivo il servizio di anestesia per l'epidurale; ha avuto un travaglio lampo nella notte ed è arrivata in clinica a dilatazione quasi completa ma le hanno fatto comunque l'anestesia "per aiutarla"( 10 minuti di epidurale sono stati sicuramente efficaci!!!), il meccanismo dei rimborsi ospedalieri per le cliniche funziona sempre meglio!!!!!!
    Queste storie mi feriscono come donna e come operatrice sanitaria, è un circolo vizioso da cui sarà difficile uscirne fuori. Paola Olivieri ( ostetrica e mamma al termine di gravidanza)

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  2. Per rompere questo circolo vizioso, l'unico modo è informare le donne e convincerle a informarsi, perche' solo conoscendo i fatti e le loro cause e implicazioni, possono essere veramente libere di scegliere.
    Altrimenti, sara' sempre qualcun altro a scegliere per loro, facendo invece credere il contrario...
    Un caro saluto e un mare di auguri!

    P.S. come hai deciso di partorire? Essendo tu un'ostetrica sono curiosa di sapere quale scelta hai fatto. Ciao

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  3. In gravidanza mi ha seguito la collega ostetrica ( Nadia Morello tra le fondatrici della prima Casa di Maternità in Italia a Milano)che con me lavora presso la CdM. Io e mio marito abbiamo scelto il parto in casa assistita dalle 2 ostetriche di riferiento come previsto dai protocolli del parto domiciliare. Vivendo la gravidanza da donna e non da ostetrica ho sentito importante la crescita e il consolidamento delle mie responsabilità di madre durante i 9mesi attraverso le scelte che io e mio marito abbiamo dovuto prendere circa gli esami da eseguire, circa le ecografie e la scelta del tipo di parto; chi segue le gravidanze dovrebbe informare e sostenere i genitori ad assumersi responsabilità che inevitabilmente arriveranno quando si avrà il bambino reale. Deresponsabilizzare è la preoccupazione dei sanitari e la morte dei genitori; sul dolore, sulle indagini prenatali, tutto viene fatto perchè lo dice qualcun altro e non perchè se ne è compreso il senso e il bisogno reale per se stessi o per il proprio bambino. Questa è una grande differenza che ho notato rispetto alle donne dei paesi nord europei che sono "educate" a cercare e scegliere cosa è meglio per loro indipendentemente dai suggerimenti medici. La donna italiana dice:" seguo un corso pre-parto perchè il ginecologo dice che è importante"!!!! Come dimostri sempre nei tuoi post i discorsi sono molteplici e toccano oramai modifiche culturali profonde che non sarà facile recuperare.
    Paola Olivieri

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  4. "Deresponsabilizzare è la preoccupazione dei sanitari e la morte dei genitori": parole sagge, le tue. E molto importanti. Grazie per i tuoi puntuali contributi. Anche io sono convinta che recuperare una sana cultura della nascita sia molto, molto difficile, ma sono anche convinta che bisogna provare a fare qualcosa. Dopo aver pubblicato il mio libro, mi sono resa conto che molte donne condividono le cose che ho scritto (e vissuto). Ma hanno bisogno che qualcuno le dica, le diffonda, insomma, che se ne parli, non in privato, "tra noi donne", ma pubblicamente, alzando anche la voce, rischiando e "sporcandosi le mani".
    Un abbraccio e .. coraggio ! (lo dico anche a me stessa...)

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  5. ..e questa incredibile impennata dell'epidurale si è tradotta in quale incredibile riduzione di cesarei presso la Mangiagalli?

    ...che la Turco non abbia da ricredersi?

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  6. 'deresponsabilizzare e morte dei genitori' ... ma quanto è vero!!

    E quanto terrorismo psicologico viene fatto all'interno degli ospedadli, da anestesisti, ginecologi e ostetriche, per lo meno nel mio caso ...ed è pure un ospedale all'avanguardia in fatto di parti...

    Per favore continuate, continuate, continuate!
    Anche se forse la mia ultima bambina è stata l'ultima pancia che ho potuto avere (la speranza è l'ultima a morire) - e ROSICO di non avervi conosciuto per tempo - continuate per tutte le altre e se vi posso aiutare, continuiamo.

    PS: Elisabetta, il tuo libro è diventato un bellissimo e apprezzatissimo regalo per tutte le mie amiche in attesa, grazie ancora!

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