13 maggio 2008

Una neonata disperata in spiaggia

Domenica scorsa ho assistito alle sofferenze di una neonata che , ignara di cio' che avrebbe passato, era stata portata a prendere un po' d'aria di mare dai suoi genitori. Ero appena arrivata con la famiglia in una localita' balneare vicino Roma. Stavo sdraiata a prendere il sole mentre i miei due pargoli costruivano un Colosseo in sabbia e mio marito leggeva il giornale accanto a me. Dopo pochi minuti sento il pianto disperato di un neonato. Mi volto e vedo, a 50 metri di distanza, una scena inquietante: una donna, seduta sulla sabbia, teneva sugli avanbracci sua figlia (che avra' avuto un paio di mesi di vita) sollevandola e abbassandola a ritmo forsennato. L'idea, immagino, era quella di calmarla... ma come pensava di ottenere il risultato prefisso facendola oscillare verticalmente a un ritmo cosi' sostenuto? Non solo. Quel movimento era alternato ad un altro, altrettanto violento, ma orizzontale. Prima ho pensato: "Vorrei vedere se lo facessero a lei... sono sicura che sarebbe per lo meno inferocita....". Poi, ad alta voce, ho detto: "Quella povera bambina vomitera' tutta la notte...". Detto fatto. Consegnato il "pacco" alla nonna, che in effetti sembrava un po' piu' dolce ed esperta, tanto che la pupa si e' data una pausa (per sfinimento?) dal pianto disperato, la madre si e' sdraiata sul pareo a prendere il sole. Ma dopo qualche secondo la bimbetta ha vomitato mezzo litro di latte sulla spalla della nonna.
Tutto faceva prevedere che il pianto si sarebbe interrotto, ma niente: la poveretta e' passata nelle grinfie del padre (un omone grande e grosso) che l'ha messa nella carrozzina scuotendola con tutta la forza che aveva.
Le urla della piccola sono durate circa tre quarti d'ora, mentre la madre - tra uno sbatacchiamento e lunghe pause in cui stava sdraiata con gli occhi chiusi a "godersi" quei bei momenti di tranquillita' (???!!!) - sembrava convinta che tutto quello che stava patendo quel dolce fagottino fosse normale.
Insomma, alla fine, stressati, dispiaciuti e impotenti (sappiamo quanto un genitore si imbestialisca quando qualcuno si intromette o interferisce nella gestione della prole), ma soprattutto con i timpani rotti, vediamo l'allegra famigliola impacchettare asciugamani e ombrellone, caricare la piccola nella carrozzina e incamminarsi verso l'uscita dello stabilimento. "Povera bambina, deve stare tutto il tempo con loro...", ha commentato mia figlia tristemente.

A voi è mai capitato di assistere a una scena del genere?

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