16 aprile 2008

Un commento al libro "Partorire senza paura"

Non ho mai partorito, ma penso spesso al futuro.
Eppure quello che mi ha colpito nel tuo libro, ed è in netto contrasto con quanto ti ho appena scritto, è aver sentito più vicino un argomento da cui spesso fuggiamo, forse grazie alla fluidità con cui hai scritto la tua esperienza personale. Non è distaccato, ma empatico. Non aver usato quei formalismi che caratterizzano molti libri è stato vincente, secondo me. Mi ha colpito ritrovare, tra le testimonianze, le ricerche e gli studi, un linguaggio informale e diretto, sincero. Sembra, in certi passaggi (vd. Pag 60/1, ad esempio) che tu stia raccontando qualcosa a un'amica a cui vuoi davvero dare dei consigli (della serie ''fidati, non solo ci sono passata già, ma so anche quello che dico'').
A un'analisi più attenta, ma questo esula dal libro in sé (e non so neanche chi mi dia tutta la confidenza per scrivertelo) ho avuto come l'impressione che parlassi a te stessa, come se dietro questo libro ci fosse stata una riflessione personale molto forte e che l'aver avuto la possibilità di mettere tutto nero su bianco sia stata una liberazione emotiva.
Ciao, Emanuela

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